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Perché leggere questo articolo? Gianfranco Micciché, ex presidente dell’Ars, è nei guai. Usava l’auto blu a fini personali. Forse anche per acquistare cocaina. Lui si difende: “Spiegherò tutto”. Nel frattempo è indagato.
Teglia di pasta al forno, veterinario e cocaina. Gianfranco Micciché avrebbe utilizzato l’auto blu come un taxi personale. L’ex presidente dell’Ars, Assemblea Regionale Siciliana, deputato per sei legislature e ministro, decano di Forza Italia nell’Isola è finito nei guai. Dovrà rispondere delle accuse di peculato, truffa aggravata e false attestazioni sulla presenza in servizio.
Le accuse a Micciché
Tra le altre cose, Micciché è accusato di aver siglato oltre 200 ore di lavoro – mai effettuate – dal proprio autista, Maurizio Messina. Anche lui è indagato, per essere risultato in servizio – a spese dei contribuenti – mentre era a giocare al bingo o da alcune amiche, ottenendo così rimborsi per missioni mai effettuate.
Il Gip di Palermo, su indicazione del Procuratore Capo, Maurizio De Lucia, ha disposto per Micciché il divieto di dimora a Cefalù. Le indagini si basano sui dati del Gps, ma anche su intercettazioni di collaboratori e familiari. Avrebbero accertato una gestione arbitraria e del tutto personalistica dell’autovettura.
Auto blu per gatto, lasagne e…cocaina
In almeno 33 episodi tra marzo e novembre 2023 l’auto blu di Miccichè avrebbe fatto la spola tra Palermo e Cefalù. I motivi sono quelli più…
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di Stefano Marrone
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2024-05-20 15:54:52 ,